SETTEMBRE: RIPARTE LA POLITICA

Settembre,apertura della stagione politica, ci consegna una Calabria nella quale gli interessi corporativi sembrano aver ormai trovato il terreno più adatto per proliferare. In questo clima gli interessi della politica hanno preso il sopravvento su quelli generali che, invece,sono posti in “ombra” come espressione e come contenuto.

I meccanismi attraverso i quali la politica cerca di acquisire il consenso, in una regione così variegata e frammentata, sono difficilmente componibili con la necessità di quelle scelte incisive, rapide ed efficaci che questa Terra dovrebbe esigere. E’ l’assoluta mancanza di decisioni rapide e coerenti che ha accentuato le spinte corporative che la politica è sempre più sollecitata ad inseguire. Ogni scelta si traduce, infatti, nell’estenuante ricerca dell’accordo dei “diretti interessati” : i politici e la “lobby del potere”, ed è così che il bene di tutti è dimenticato.

La distanza fra la società e le sue rappresentanze istituzionali è fortemente accentuata ; le stesse norme della convivenza sono in profonda crisi; nella incoscienza della peggiore “partitocrazia calabrese” si spendono le ultime riserve morali. Perché nasconderlo ? Non ci sarà mai risposta politica adeguata ai problemi calabresi senza un rinnovamento o rivoluzione democratica che salga dalla base. E’ vano appellarsi alla politica fin quando i calabresi continueranno a <voler> essere i <valvassini> di questo “ potere “

C’è spazio, ancora, per una rinascita di coscienza e di solidarietà morale in una società che volutamente è stata devastata da ogni sorta di egoismo e di illeciti ? Un ri..lancio della Calabria non potrà mai avvenire senza un grande processo di trasformazione etico-politico che sia voluto e determinato dai calabresi che desiderano battersi affinchè la sicurezza e la legalità diventino condizioni essenziali per poter assicurare crescita civile e sviluppo. In questo senso in ogni area urbana dove criminalità e microcriminalità – di ogni tipo e forma - frenano il lavoro autonomo e l’impegno sociale si determinino interventi mirati a garantire sicurezza e libero svolgimento delle attività economiche chiedendo al Governo che i tribunali civili ed amministrativi della Regione siano dotati di professionisti e persone di livello affinchè i tempi del loro giudicare siano dimezzati.

Una siffatta esigenza, che affonda le sue radici in una comunanza di storia e di cultura e nella necessità di una giusta collocazione di questa Terra nel contesto nazionale non potrà mai essere rappresentata e gestita da una politica che , nei tempi, ha voluto emarginare questa nostra regione dal resto del Paese facendola diventare piegata agli interessi della politica padronale.
sergio scarpino

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